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Il Terzo settore rivoluziona la sua fiscalità: pronti per il 2026?
Dal prossimo anno scatterà una vera e propria rivoluzione fiscale per gli Enti del Terzo settore (ETS): la nuova normativa, ufficializzata con il decreto legge 17 giugno 2025, n. 84, entra in vigore il 1° gennaio 2026, stabilendo un cambio di paradigma atteso da tempo.
🛡️ Addio ai vincoli UE… quasi
Il decreto modifica lo art. 104 del Codice del Terzo settore (dlgs 117/2017), eliminando la necessità dell’autorizzazione preventiva della Commissione europea: il nuovo regime fiscale scatterà automaticamente dal periodo successivo al 31 dicembre 2025, senza ulteriori ostacoli, grazie anche alla cosiddetta “comfort letter” UE.
Unica eccezione: i “titoli di solidarietà” (art. 77 CTS), strumenti innovativi di social finance, restano ancora sospesi in attesa del via libera europeo.
🧾 Cosa cambia concretamente per gli ETS?
La differenziazione tra attività commerciali e non commerciali (con soglie di non-profit ≤ 6% dei costi, per non essere considerate “commerciali”).
Il regime forfettario: coefficiente di redditività dal 5 % al 17 %, con aliquote agevolate dell’1 % per le ODV e del 3 % per le APS fino a €130 000 di ricavi.
Per le imprese sociali, la possibilità di detassazione totale degli utili reinvestiti nelle missioni statutarie.
La fine della qualifica Onlus: queste realtà dovranno scegliere entro il 30 marzo 2026 se iscriversi come ETS nel RUNTS, altrimenti dovranno devolvere i loro beni a fini statutari.
🚀 I vantaggi attuali e futuri
Social bonus: detrazioni IRPEF al 65 % per donazioni da persone fisiche e 50 % per donazioni da imprese, sostenute a favore del recupero di beni confiscati o edifici inutilizzati.
Esenzione totale dall’imposta di bollo, applicata a documenti vari, atti e certificazioni.
📅 Tempistiche e raccomandazioni
Il decreto è già in vigore da 18 giugno 2025, ma i suoi effetti fiscali cominceranno dal 1° gennaio 2026.
Chi adotta un esercizio non solare (es. settembre–agosto), applicherà il nuovo regime dal primo giorno del periodo d’imposta successivo(es. 1 settembre 2026).
Consigli utili:
Verificare l’iscrizione e la qualifica RUNTS dell’ente;
Aggiornare software contabili e statuti;
Valutare la condivisione o modifica del regime fiscale.
Verso una gestione consapevole
Il 2026 sarà un anno cruciale: gli ETS devono prepararsi al cambiamento, rivedendo statuti, bilanci, contabilità e software. Sarà inoltre fondamentale formalizzare scelte operative e adeguarsi in anticipo al nuovo quadro fiscale.
👉 Se gestite un ente o accompagnate realtà del settore, è il momento di agire: formatevi, aggiornate gli strumenti, ridefinite gli assetti interni e preparatevi a cogliere tutte le agevolazioni possibili.
📊 Confronto tra regimi fiscali: ETS forfettario vs ETS ordinario vs Forfettario persone fisiche
La seguente tabella confronta tre regimi fiscali distinti ma spesso confusi: il regime forfettario ETS (ex art. 86 CTS), il regime ordinario ETS e il regime forfettario per persone fisiche (freelance, professionisti, ecc.).
Dott.ssa Roxana Virginia Crisan
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